domenica

VOGLIO DIVENTARE PROATTIVA!

Nel 1946 la parola proattività diventa di dominio pubblico grazie al libro “Man's Search for Meaning” (L'uomo alla ricerca di significato). L'autore, il neuropsichiatra esistenziale austriaco Dott. Viktor Frankl, ha usato il termine per descrivere una persona che assume la responsabilità della propria vita, piuttosto che cercare le cause in circostanze esterne o in altre persone. Frankl ha sottolineato l'importanza del coraggio, della perseveranza, della responsabilità individuale e della consapevolezza dell'esistenza di scelte, indipendentemente dalla situazione o dal contesto” (Wikipedia)
Su Frankl, che ha scitto “Uno psichiatra nei lager” farò un post più avanti perché è un personaggio che mi appassiona.
La proattività è uno dei miei obiettivi, anzi uno dei massimi obiettivi che un essere umano dovrebbe porsi. L'essere umano ha due scelte: essere REATTIVO oppure PROATTIVO.
Reattivo: reagisco alle circostanze esterne, se vivo in un mondo duro divento duro, se c'è traffico mi arrabbio e innervosisco, se le persone sono cattive satò cattiva anche io, o mi deprimo o comunque soffro.

Proattivo: reagisco alle circostanze esterne nel senso che le anticipo, le creo, modifico me stesso nel senso che sono io in prima persona ad intervenire sulle persone e avvenimenti che mi circondano. Cerco di essere sempre consapevole che sono io lo scrittore della mia storia, e non le circostanze esterne; ho la responsabilità di come mi sento e di come sto. Non posso modificare la situazione, ma posso modificare la mia reazione ad essa, accettare responsabilità e conseguenze delle mie azioni o non azioni.

Nessun commento: